Mission
Associazione Darma
I primi venti anni di questo nuovo millennio portano con sé i fasti e le tragedie politiche e sociali di un tempo accelerato al punto da operare una forza centrifuga dell’uomo, la cui natura è schiacciata ai bordi più esterni del suo esistere, sdraiata su prati di cemento e fumo, e costretta a individuarsi sotto un cielo grigio e una terra fredda e infertile, riducendosi spesso a pietra grezza, scarsamente levigata, appuntita, a volte minacciosa, ma soprattutto inadatta a congiungersi con altre pietre. I rapporti sono sostituiti da materia virtuale o da emoticon e tale è anche la stessa percezione e rappresentazione pratica della realtà. La Natura delle cose, dal canto suo, interpreta tale dinamica come ha sempre fatto, la individua come separazione da essa, e agisce come ha sempre agito in tali casi: isola, cristallizza, elimina ciò che più che individuarsi nel dovere di un sistema naturale che gli è proprio nel profondo, si individualizza, rendendo sterile la propria partecipazione al tutto, se non deleteria e consumistica. Le Scienze della materia, pur fondamentali e oggetto del nostro più intimo interesse, sono spesso state vittime inconsapevoli di nuovi dogmi e fantasmi comunicativi, assumendo il ruolo illusorio di porti sicuri, nonostante la loro natura evolutiva e cangiante, nonostante il loro linguaggio si sia reso più complesso e spesso inaccessibile ai più, se non mediante semplificazioni snaturanti, e manipolazioni finalistiche e deleterie. Tale operazione non può che aver concorso a una separazione sempre più fitta dei linguaggi e delle interpretazioni, allontanando l’uomo stesso dal loro principio e fondamento, e frammentandolo a sua volta. In questo quadro, ciclicamente riproposto nella storia dell’uomo, vi è una fiamma ardente, che mai s’è spenta, capace di scaldare e disciogliere, financo modellare le asperità di superficie, consentendo di proporre alla società uno strumento di reintegrazione individuale e collettiva, attraverso una revisione del linguaggio interiore, un’amorevole riqualificazione di un alfabeto sano, in grado di dialogare con il profondo senza perdere contatto con la materia, fornendo al Reale il ricordo della sua natura Regale. Mossi da tale ambizione e fiducia nell’uomo antico che alberga l’uomo di oggi, noi ci proponiamo di alimentare tale fiamma con la via dei piccoli passi. Mossi da tale ambizione, concorriamo allo sviluppo del soggetto umano ai fini dell’acquisizione di una maggiore consapevolezza del Sé e del proprio ruolo nella prospettiva di una comunità sociale inclusiva e armonica. Mossi da tale ambizione, forniremo e condivideremo spunti di riflessione, strumenti culturali e buone pratiche per il lavoro del soggetto sul proprio sé. Mossi da tale ambizione, inoltre, ci avvarremo della conoscenza condivisa delle tradizioni antiche nei loro aspetti più utili e attuali per l’evoluzione del soggetto e per l’integrazione delle diverse culture. Promuovere la cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata sono solo conseguenze naturali di un lavoro di reintegrazione e resa plastica dei confini espressivi di quell’anima operosa che tutto muove da un non luogo che è casa, un abito, un abitare svincolato dai dualismi e dunque dall’essere dentro piuttosto che fuori. Affidiamo ad Amore le cure e l’istruzione di un’arte antica, svelandola e rivelandola operando insieme, ognuno con le proprie uniche facoltà, sforzandoci con autenticità di ricostruire la strada dissestata che congiunge il nostro profondo Desiderio alla Vita, nella sua più nobile accezione.
DAT ROSA MEL APIBUS
Statuto
Chi Siamo
Soci Fondatori
Stefania Libardi
Maria Adelia Sacchiero
Giulio Dehesh
Stefano Formaggio
Enrico Giuriolo
Nicola Meneghini
Florentiu Sandu
Davide Susanetti
Davide Zoccarato